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Buchcover Zzz. Lo chiamavano Formica

Dita ZipfelBea Davies
Brummps. Sie nannten ihn Ameise
[Zzz. Lo chiamavano Formica]

Sovvenzioni per le traduzioni
Diritti già venduti

Il trampolino per la felicità

Nata nel 1981, Dita Zipfel ha venduto patatine fritte a Sylt e verdure ad Amburgo prima di diventare insegnante in Frisia Settentrionale. Oggi scrive con successo pièce teatrali, sceneggiature e libri per bambini. Con il libro per ragazzi Wie der Wahnsinn mir die Welt erklärte, dall’umorismo sbalorditivo, nel 2020 ha ricevuto il Deutscher Jugendliteraturpreis. E la storia del suo nuovo libro per bambini, Brummps, non è di certo meno originale.

Ci pensa già il titolo a catapultarci nel bel mezzo di un libro che con una tale allegria racconta di temi grandissimi come l’amore, l’amicizia e la morte, ma lo fa dalla prospettiva di un coleottero e allo stesso tempo dal punto di vista di un bambino. E non si creda che in questo modo quei temi perdano di significato, quanto tutt’al più di pathos.

Il protagonista è Jonny Scarabeo. Vive con una stirpe di formiche e tutti – lui compreso – lo considerano una formica gigante. Il fatto che, a differenza delle altre formiche, non abbia né una buona vista né un buon olfatto e che sia davvero troppo grande e impacciato lo rende un emarginato. Soltanto la sua amica, la formica Butz, è sempre dalla sua parte, pronta a difenderlo tutte le volte in cui subisce una prepotenza. Un giorno però, gli viene diagnosticata una malattia contagiosa, una specie di tremito e un ronzio (uno “Zzz”) che vengono dal profondo, e allora Jonny decide di lasciare il formicaio, con lo scopo di proteggerlo. E Butz va con lui.

“Da’ a ogni problema l’opportunità di essere il tuo trampolino per la felicità” è il motto di Butz. E difatti ha ragione, quelli che in Jonny la “formica” venivano considerati difetti a posteriori si rivelano semplicemente “punti di forza nel posto sbagliato”. Mentre è alla ricerca di una nuova casa, con quello “Zzz” Jonny scopre finalmente di avere le ali e di poter volare, e così anche la sua vera identità di scarabeo. Salva la sua amica da un pericolo enorme e trova il grande amore.

Il mondo è pieno di storie per bambini sui temi dell’emarginazione, del bullismo e dell’amicizia, e con un happy end a misura di bambino. La particolarità di Brummps di Dita Zipfel risiede proprio in come è fatto questo libro. Per esempio nella sua sincera naturalezza, che non è mai sdolcinata, ma che anzi incanta pagina dopo pagina. Oppure nella sua tenera comicità, che non si scaglia mai in modo canzonatorio sui limiti delle formiche. E infine in quel suo meraviglioso e delicato giocare con le parole. Quando Jonny si definisce un “errore con le gambe” oppure un “pugno nell’occhio che cammina”, è sì divertente, ma allo stesso tempo è anche triste. Ed è un attimo che ci si immagina un bambino che si vede come un “errore con le gambe”.

Di fronte a Brummps si spalanca una sfida magnifica per le traduttrici e i traduttori: nuove parole, giochini linguistici, detti allegri… ne serve di fantasia e creatività! E poi senso dell’umorismo, una propensione per battute a effetto, collegamenti improbabili e trovate strambe. Per fortuna le immagini di Bea Davies non necessitano di traduzione, sono parte irrinunciabile della storia e senza volerlo ne dimostrano la potenza: l’energia briosa e il fiammeggiante progetto grafico sui toni del nero, bianco e arancione contribuiscono in modo decisivo all’originalità di questo libro!

A fare da narratore, anzi da narratrice, è – alquanto sorprendente – la natura stessa. Mediatrice fra la vita del coleottero e quella del lettore, racconta e commenta i sentimenti e le esperienze di Jonny in modo talmente vivo e leggero che ci si dimentica completamente che con quel lui ci stiamo riferendo “soltanto” a un grosso insetto. Il suo raccontare non è stringato, preferisce perdersi un po’, ironizzare e riflettere su ciò che accade. E così facendo è come se ci restituisse una specie di piccola poetica dell’autrice.

Brummps è una storia per bambini folle e allo stesso tempo oltremodo vera. Un libro che riempie di gioia, con una comprensione profonda degli esseri viventi che sono diversi da come se li aspetta il loro mondo. E ce ne sono ovunque, stranieri o malati che siano. Se proprio dovessimo trovare il pelo nell’uovo, questo libro dal ritmo veloce ha solo un piccolo difetto, microscopico come una formica: per i bambini di 6 anni è davvero molto difficile. Ma d’altronde è lo stesso per Jonny: le sue debolezze sono in realtà la sua forza!

Tradotto da: Eleonora Tomassini
Buchcover Zzz. Lo chiamavano Formica

di Sylvia Schwab

Sylvia Schwab è una giornalista radiofonica, specializzata in letteratura per bambini e ragazzi. Fa parte della giuria dei “Besten 7” di Deutschlandfunk e Focus, e lavora per Hessischer Rundfunk, Deutschlandfunk e Deutschlandradio-Kultur.